lunedì 13 giugno 2011

La Comunicazione Pubblica

SEMPLIFICARE LA COMUNICAZIONE, DIALOGARE CON I CITTADINI

Mercoledì 8 giugno a Milano, al Palazzo Pirelli, la Regione Lombardia e l’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale hanno presentato i risultati della ricerca “Comunicare la Pubblica Amministrazione: strumenti per un dialogo trasparente con i cittadini e per la semplificazione della comunicazione”.

L’iniziativa è stata presieduta da Massimiliana Baumann, Direttore dell’Associazione Comunicazione Pubblica che ha portato il saluto al numeroso pubblico presente. Successivamente sono intervenuti l’Assessore alla Semplificazione e alla Digitalizzazione Carlo Maccari, l’Amministratore Delegato di Lorien Consulting Antonio Valente, il Direttore generale Semplificazione e Digitalizzazione Paolo Mora e Alessandro Rovinetti Segretario generale dell’Associazione Comunicazione Pubblica.

La ricerca, realizzata da Lorien Consulting, costituisce il primo step di un progetto che Regione Lombardia sta sviluppando in collaborazione con l’Associazione “Comunicazione Pubblica” per migliorare i processi di comunicazione tra sistema pubblico e cittadini lombardi: l’indagine ha infatti evidenziato che, se i cittadini sono in larga parte soddisfatti della comunicazione della Pubblica Amministrazione (72,3% dei cittadini che hanno visto/ricevuto comunicazioni e informazioni), questa è ancora poco penetrante (il 27,4% dei cittadini ha visto/ricevuto informazioni e comunicazioni) e va pertanto implementata.
Chiarezza e tempestività sono gli elementi ai quali sia i cittadini (rispettivamente 82,2% e 72,9%) sia i comunicatori (rispettivamente 91,2% e 55,3%) attribuiscono maggiore importanza. Seguono personalizzazione e innovazione degli strumenti.
Punti di contatto principali dei cittadini lombardi con la Pubblica Amministrazione sono il sistema sanitario regionale (50,7%) e il comune di residenza (46,9%).


Per implementare la comunicazione pubblica un ruolo fondamentale lo può svolgere la comunità di operatori lombardi della comunicazione pubblica, grazie alla esperienza e alla sensibilità spesso acquisite sul campo e in considerazione del grande interesse dimostrato ad un coinvolgimento successivo alla ricerca (l’85% dei comunicatori che hanno partecipato ha affermato di voler essere ricontattato).

Nel corso del suo intervento Alessandro Rovinetti ha ricordato come i primi venti anni di vita dell’associazione siano stati spesi per legittimare la Comunicazione e per farne una componente essenziale del cambiamento delle Istituzioni. L’autorevolezza raggiunta consente ora ai comunicatori di accettare la sfida posta dalla ricerca della Regione Lombardia.
L’incontro si è concluso con l’intervento di Roberto Lambicchi, Dirigente Semplificazione e Digitalizzazione, che ha ribadito l’esigenza di allargare la rete attraverso uno scambio  continuo di esperienze e informazioni.
La sfida posta ai comunicatori, ha sostenuto, riguarda come rendere percepibile il cambiamento, il nuovo ruolo per la comunicazione pubblica e le relative proposte, strumenti e azioni per una comunicazione innovativa, creativa ed efficace.
I prossimi step del progetto, che ha l’obiettivo di affrontare questa sfida, sono l’apertura di uno spazio collaborativo, la realizzazione di alcuni strumenti di supporto e un concorso di idee per individuare modalità più efficaci di relazione tra Cittadini e Pubblica Amministrazione.





Per informazioni: compubblica@compubblica.it

domenica 12 giugno 2011

L'informazione ha bisogno di una guida

Posto l'inizio e la fine di un articolo di La Stampa di oggi, domenica 12 giugno, a cura di Marco Bardazzi e pubblicato nella sezione 'opinioni', che attraverso alcuni esempi suggerisce l'idea che l'informazione - sia che si tratti di web, di carta stampata o di entrambe - necessita di una giuda.

'Dall’Alaska alla Siria, va in scena il doppio volto del Web. L’alleanza tra giornali e lettori per setacciare insieme migliaia di mail di Sarah Palin e il mistero di una blogger siriana che sembra aver ingannato il mondo, sono vicende senza dubbio lontane tra loro, eppure in grado di sollevare un interrogativo comune. In questa era digitale siamo sommersi da una mole senza precedenti di informazioni, ma questo ci rende persone più informate?...


Viviamo a rischio continuo di indigestione da sovrabbondanza di notizie, spesso di dubbia provenienza. Ma come un uomo esperto non è necessariamente chi ha provato di tutto, ma chi sa trarre lezioni e significati dalle esperienze fatte, così sul Web «essere informati» non vuol dire solo poter accedere a orizzonti sterminati di dati. Servono guide e metodi per scegliere e capire. Niente di nuovo sotto il sole. Vale ancora l’ammonimento che San Paolo faceva duemila anni fa ai suoi discepoli: «Vagliate tutto, trattenete ciò che vale».


Il resto lo trovate qui http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=8845&ID_sezione=&sezione=

sabato 11 giugno 2011

Pier Paolo Pasolini alla Triennale di Milano

Alla Triennale di Milano si apre mercoledì 15 giugno, e sino a tutto il prossimo 28 Agosto, una mostra fotografica di Dino Pedriali  dedicata a Pier Paolo Pasolini, realizzata nel 1975 dall'autore poche settimane prima della morte di quello che fu il più controverso, ma soprattutto completo intellettuale italiano della seconda metà del secolo scorso.



Un reportage intimo e personale (divenuto poi celebre e soltanto in parte pubblicato in un introvabile volume), richiesto dallo stesso Pasolini anche per la promozione del romanzo 'Petrolio', rimasto incompiuto e che acquista oggi, a tanti anni di distanza, una forte valenza storica e documentaria.
Avvicinandosi alle immagini - bellissime, nella loro pulizia grafica amplificata da un rigoroso bianco  e nero - è impossibile non rimanere colpiti dalla forza espressiva dello sguardo, dei gesti e del corpo di Pasolini.
Fotografie che raccontano e segnano non solo e non tanto quelli che sarebbero poi stati gli ultimi giorni di vita dello scrittore (assassinato barbaramente nel novembre del 1975), ma di quella stessa mutazione antropologica, già in corso nel nostro paese e così lucidamente narrata e descritta, in preveggente anticipo, dallo scrittore, regista e poeta friulano.

Segneranno, queste immagini, anche una fase importante nell'evoluzione del percorso artistico dello stesso Pedriali (ai tempi degli scatti giovanissimo) che iniziò poi un importante percorso di ricerca fotografica sul nudo.

http://www.triennale.org/index.php?idq=1471

La mostra è visitabile da Martedì a Domenica 10.30-20.30 - Giovedì e Venerdì 10:30 – 23:00.

domenica 5 giugno 2011

Il Corriere Della Sera nella giornata mondiale dell'ambiente

Da "anti blogger" -  mi piacerebbe averne la statura per affermarlo (ma non avverrà mai) - oggi segnalo una delizia che è possibile trovare in edicola. Un numero speciale del Corriere della Sera dedicato alla "Giornata mondiale dell'Ambiente", impreziosito in copertina da una bella opera di Michelangelo Pistoletto realizzata appositamente per l'occasione. E' un numero da collezione, come recita la dicitura apposta sul nome della storica testata del quotidiano fondato da Eugenio Torelli Violler.
  Ma sono i testi - a partire dalla manzoniana 'Addio Monti' parafrasata da Paolo di Stefano - e via via passando da Leopardi a Montale, da Gadda  a Luzi, a Calvino, tutti commentati da autori e giornalisti d'oggi, a ricordarci l'infinita bellezza del "Paesaggio italiano" e quindi la strettissima connessione con la necessità di tutela  e di amore per il nostro paesaggio, già così drammaticamente saccheggiato.
Un'operazione editoriale particolarmente azzeccata e non scontata di questi tempi che rinnova, tra l'altro, quel felice quanto ricco connubio tra letteratura e giornalismo  storicamente nato e sviluppatosi nello scorso secolo proprio sulle pagine del giornale milanese.


E andrebbe appunto collezionato (ma sconsiglio vivamente, per esperienza personale, di conservare i quotidiani) appeso, tenuto a portato di mano, di vista, di orecchie (tutti sensi solleticati dalle parole poetiche dei testi proposti) almeno per qualche tempo. Pronto a ricordarci l'importanza - non più procrastinabile del tema.

La versione on -line (al link apposito della Giornata http://www.corriere.it/ambiente/speciali/2011/giornata_mondiale_ambiente/) propone approfondimenti scientifici e divulgativi particolarmente approfonditi, come nella migliore tradizione della redazione del Corriere. Eppure il fascino della vecchia, cara, (in)sostituibile carta questa volta mi sembra superiore alle pagine informatiche che rispondono egregiamente alle esigenze di approfondimento specifico sul tema che deve diventare prioritario nell'agenda politica del pianeta.

E' la rete, baby. No - per una volta - è la stampa, bellezza..

domenica 29 maggio 2011

Perché TINTIN

Ho affiancato l'immagine  dinamica di Tintin e dell'inseparabile terrier Milou al mio blog per caratterizzare una parte lievemente simbolica (la fuga, il movimento) del senso del diario, ma anche e soprattutto per rendere omaggio e far conoscere uno dei più grandi personaggi del fumetto mondiale: Tintin. Tintin è molto, molto (davvero molto) più di uno straordinario personaggio dei Comics: è un autentico  classico della letteratura disegnata (superbamente disegnata) dall'inventore del personaggio, il belga Hergé (tra i padri fondatori del fumetto moderno) che ne ideò la saga nel lontanissimo 1929, perfezionando costantemente, sino ad un'autentica apoteosi artistica, il complesso profilo autoriale del personaggio motore della saga.
Quella di  Tintin (un reporter curiosissimo, eternamente giovane  e dal cuore puro) che si infila nelle più intricate vicende avventurose e spionistiche dell'Europa del secolo scorso, dove intreccio e "fabula" della complessa narrazione delle storie del nostro reporter raggiungono ogni volta vette letterarie autentiche, avvalendosi di una sceneggiatura e di una potenza espressiva dei disegni (formidabili) è una saga ancor oggi insuperata.
I lettori italiani iniziarono timidamente a conoscere il personaggio grazie all'editore Vallardi che, per primo,  ne pubblicò a puntate le storie a metà degli anni '50 (al pari della modalità editoriale francese) ma senza incontrare la popolarità sperata .  Sino a un decennio dopo,  quando le storie riapparvero sulle pagine dello storico periodico per ragazzi cattolico "Vitt".




Parallelamente l'editore Gandus di Genova - alla metà degli anni '60  produsse una serie - oggi molto ricercata - di otto volumi brossurati.  Le avventure di Tintin (purtroppo chiuse con l'ultimo "Tintin e i picaros" di qualche anno precedente alla scomparsa, nel 1983, di Hergé sono facilmente reperibili in ottimi cartonati della benemerita "Lizard" e in precedenti volumi della "Comic Art", anche questi reperibili nelle fumetterie e nei negozi specializzati, solo con qualche sforzo in più..

Lunga, lunghissima vita allora a Tintin , al capitano Haddock ("Per mille sabordi"), a Milou, ai poliziotti Dupond e Dupont, al  professor Tournasol e a tutti gli altri innumerevoli e perfetti caratteristi e personaggi che accompagnano ogni avventura del magico mondo di Tintin...

Buona lettura, cari cercopitechi !

lunedì 23 maggio 2011

Seraphine (de Senlis)

Seraphine è il titolo di un bel film franco-belga di Martin Provost del 2008 che da noi è arrivato però solo quest'anno. Ho ripensato a questo film dopo aver visto 'L'albero della vita' di Terrence Malick perché in entrambi, pur nella loro diversità, c'è una fortissima nostalgia (dei registi) per il rapporto perduto del nostro tempo con la natura...e la grazia. Se questi temi, trattati da Malick con vigore, vi corrispondono - e come potrebbe non essere così - allora vi consiglio di recuperare anche questo preziosissimo film che parla di una sguattera, artista di fatto e nell'anima, diventata grazie ad un collezionista d'arte una delle pittrici naif più importanti del secolo scorso. 'Quando sono triste...esco, guardo la natura, mi corico nell'erba, abbraccio gli alberi e la tristezza passa' dice un giorno - più o meno così -  al collezionista che ha visto piangere. Non disdegnando però del buon sidro.

domenica 22 maggio 2011

Il principio della Libertà Responsabile

Nell'ultima lezione in aula, quella di venerdì scorso, il Prof. Alfonso ha toccato uno dei temi di fondo (forse il tema?) relativo all'utilizzo a volte  indiscriminato e non privo di conseguenze -  né regolamentato - della libertà d'espressione nelle sue forme più convulse e moderne, legato  alla moltiplicazione e alla velocità delle notizie in rete, della 'Libertà responsabile'. Tema che coincide nella libertà delle forme espressive -sancite dall'art. 21 della ns Costituzione - sino a quando queste non danneggino o limitino le altrui libertà.
Ho sussurrato tra me e me, a denti stretti, mentre ascoltavo  queste parole, che dovrebbe essere, il dato acquisito nei sistemi democratici ... "è la democrazia , baby"..
Ho avuto la sensazione, l'impressione (ma a volte anche la certezza) che in questi ultimi anni
il "Principio della libertà responsabile" sia spesso venuto meno e in modi anche particolarmente virulenti se non grotteschi, proprio in quel settore - quello dell'informazione - che dovrebbe invece assicurarne, già dal suo interno, il corretto quanto pedagogico declinarsi.
Tra i fili rossi (innumerevoli) che il tema suggerisce (e ingarbuglia, rimanda, collega e intreccia), addentrandosi in quel meandro - complesso - dei rapporti tra informazione, politica e società, si possono
utilizzare per rinfrescarsi (tutti) la memoria, diversi titoli che possono orientarci  a recuperare quel pò di memoria smarrita (inserire la chiavetta prego)  sul tema basilare. Ne segnalo tre, tra cui uno, l'ultimo citato a lezione, sempre dal Prof.

Questi titoli sono:

- "Il principio della libertà responsabile" Mario Rossi  - Marsilio 2001 (può darsi sia esaurito, ma reperibile con un pò di pazienza e immenso divertimento nelle librerie d'occasione)
- "Elogio della Democrazia  un dialogo" - di Eugenio Scalfari e Gustavo Zagrebelsky- Laterza 2011
- "La pancia degli italiani"  di Beppe Severgnini - Rizzoli - 2010

Sono tre testi diversissimi tra loro - anche per l'approccio culturale  che li caratterizza - ma che possono risultare molto utili e molto interessanti, in particolar modo sull'analisi delle connessioni dei temi che legano- indissolubilmente- libertà d'espressione e democrazie.

L'albero della vita di Terrence Malick


Visto ieri sera l'ultima, in ordine di tempo, prova di Terrence Malick, più che un film un'esperienza visiva ed estetica. Consigliatissimo a tutti coloro che del cinema sono innamorati per l'intrinseca capacità dell'autore di toccare le corde più profonde della nostra interiorità.

Il link di Movieplayer per la recensione

http://www.movieplayer.it/articoli/08131/natura-e-grazia-secondo-malick/