Ho affiancato l'immagine dinamica di Tintin e dell'inseparabile terrier Milou al mio blog per caratterizzare una parte lievemente simbolica (la fuga, il movimento) del senso del diario, ma anche e soprattutto per rendere omaggio e far conoscere uno dei più grandi personaggi del fumetto mondiale: Tintin. Tintin è molto, molto (davvero molto) più di uno straordinario personaggio dei Comics: è un autentico classico della letteratura disegnata (superbamente disegnata) dall'inventore del personaggio, il belga Hergé (tra i padri fondatori del fumetto moderno) che ne ideò la saga nel lontanissimo 1929, perfezionando costantemente, sino ad un'autentica apoteosi artistica, il complesso profilo autoriale del personaggio motore della saga.
Quella di Tintin (un reporter curiosissimo, eternamente giovane e dal cuore puro) che si infila nelle più intricate vicende avventurose e spionistiche dell'Europa del secolo scorso, dove intreccio e "fabula" della complessa narrazione delle storie del nostro reporter raggiungono ogni volta vette letterarie autentiche, avvalendosi di una sceneggiatura e di una potenza espressiva dei disegni (formidabili) è una saga ancor oggi insuperata.
I lettori italiani iniziarono timidamente a conoscere il personaggio grazie all'editore Vallardi che, per primo, ne pubblicò a puntate le storie a metà degli anni '50 (al pari della modalità editoriale francese) ma senza incontrare la popolarità sperata . Sino a un decennio dopo, quando le storie riapparvero sulle pagine dello storico periodico per ragazzi cattolico "Vitt".
Parallelamente l'editore Gandus di Genova - alla metà degli anni '60 produsse una serie - oggi molto ricercata - di otto volumi brossurati. Le avventure di Tintin (purtroppo chiuse con l'ultimo "Tintin e i picaros" di qualche anno precedente alla scomparsa, nel 1983, di Hergé sono facilmente reperibili in ottimi cartonati della benemerita "Lizard" e in precedenti volumi della "Comic Art", anche questi reperibili nelle fumetterie e nei negozi specializzati, solo con qualche sforzo in più..
Lunga, lunghissima vita allora a Tintin , al capitano Haddock ("Per mille sabordi"), a Milou, ai poliziotti Dupond e Dupont, al professor Tournasol e a tutti gli altri innumerevoli e perfetti caratteristi e personaggi che accompagnano ogni avventura del magico mondo di Tintin...
Buona lettura, cari cercopitechi !
Anti-Blog (e non ne nascondo la mancata originalità) vuole soltanto richiamare -ossimoricamente-la privatissima idiosincrasia per l'obbligata interdipendenza pubblica e relazionale della rete. Un dato imprescindibile, oggi, per comunicare. Ma da cui, chi scrive, un autentico orso in letargo, vorrebbe fuggire (e scamparne) a gambe levate..
domenica 29 maggio 2011
lunedì 23 maggio 2011
Seraphine (de Senlis)
Seraphine è il titolo di un bel film franco-belga di Martin Provost del 2008 che da noi è arrivato però solo quest'anno. Ho ripensato a questo film dopo aver visto 'L'albero della vita' di Terrence Malick perché in entrambi, pur nella loro diversità, c'è una fortissima nostalgia (dei registi) per il rapporto perduto del nostro tempo con la natura...e la grazia. Se questi temi, trattati da Malick con vigore, vi corrispondono - e come potrebbe non essere così - allora vi consiglio di recuperare anche questo preziosissimo film che parla di una sguattera, artista di fatto e nell'anima, diventata grazie ad un collezionista d'arte una delle pittrici naif più importanti del secolo scorso. 'Quando sono triste...esco, guardo la natura, mi corico nell'erba, abbraccio gli alberi e la tristezza passa' dice un giorno - più o meno così - al collezionista che ha visto piangere. Non disdegnando però del buon sidro.
domenica 22 maggio 2011
Il principio della Libertà Responsabile
Nell'ultima lezione in aula, quella di venerdì scorso, il Prof. Alfonso ha toccato uno dei temi di fondo (forse il tema?) relativo all'utilizzo a volte indiscriminato e non privo di conseguenze - né regolamentato - della libertà d'espressione nelle sue forme più convulse e moderne, legato alla moltiplicazione e alla velocità delle notizie in rete, della 'Libertà responsabile'. Tema che coincide nella libertà delle forme espressive -sancite dall'art. 21 della ns Costituzione - sino a quando queste non danneggino o limitino le altrui libertà.
Ho sussurrato tra me e me, a denti stretti, mentre ascoltavo queste parole, che dovrebbe essere, il dato acquisito nei sistemi democratici ... "è la democrazia , baby"..
Ho avuto la sensazione, l'impressione (ma a volte anche la certezza) che in questi ultimi anni
il "Principio della libertà responsabile" sia spesso venuto meno e in modi anche particolarmente virulenti se non grotteschi, proprio in quel settore - quello dell'informazione - che dovrebbe invece assicurarne, già dal suo interno, il corretto quanto pedagogico declinarsi.
Tra i fili rossi (innumerevoli) che il tema suggerisce (e ingarbuglia, rimanda, collega e intreccia), addentrandosi in quel meandro - complesso - dei rapporti tra informazione, politica e società, si possono
utilizzare per rinfrescarsi (tutti) la memoria, diversi titoli che possono orientarci a recuperare quel pò di memoria smarrita (inserire la chiavetta prego) sul tema basilare. Ne segnalo tre, tra cui uno, l'ultimo citato a lezione, sempre dal Prof.
Questi titoli sono:
- "Il principio della libertà responsabile" Mario Rossi - Marsilio 2001 (può darsi sia esaurito, ma reperibile con un pò di pazienza e immenso divertimento nelle librerie d'occasione)
- "Elogio della Democrazia un dialogo" - di Eugenio Scalfari e Gustavo Zagrebelsky- Laterza 2011
- "La pancia degli italiani" di Beppe Severgnini - Rizzoli - 2010
Sono tre testi diversissimi tra loro - anche per l'approccio culturale che li caratterizza - ma che possono risultare molto utili e molto interessanti, in particolar modo sull'analisi delle connessioni dei temi che legano- indissolubilmente- libertà d'espressione e democrazie.
Ho sussurrato tra me e me, a denti stretti, mentre ascoltavo queste parole, che dovrebbe essere, il dato acquisito nei sistemi democratici ... "è la democrazia , baby"..
Ho avuto la sensazione, l'impressione (ma a volte anche la certezza) che in questi ultimi anni
il "Principio della libertà responsabile" sia spesso venuto meno e in modi anche particolarmente virulenti se non grotteschi, proprio in quel settore - quello dell'informazione - che dovrebbe invece assicurarne, già dal suo interno, il corretto quanto pedagogico declinarsi.
Tra i fili rossi (innumerevoli) che il tema suggerisce (e ingarbuglia, rimanda, collega e intreccia), addentrandosi in quel meandro - complesso - dei rapporti tra informazione, politica e società, si possono
utilizzare per rinfrescarsi (tutti) la memoria, diversi titoli che possono orientarci a recuperare quel pò di memoria smarrita (inserire la chiavetta prego) sul tema basilare. Ne segnalo tre, tra cui uno, l'ultimo citato a lezione, sempre dal Prof.
Questi titoli sono:
- "Il principio della libertà responsabile" Mario Rossi - Marsilio 2001 (può darsi sia esaurito, ma reperibile con un pò di pazienza e immenso divertimento nelle librerie d'occasione)
- "Elogio della Democrazia un dialogo" - di Eugenio Scalfari e Gustavo Zagrebelsky- Laterza 2011
- "La pancia degli italiani" di Beppe Severgnini - Rizzoli - 2010
Sono tre testi diversissimi tra loro - anche per l'approccio culturale che li caratterizza - ma che possono risultare molto utili e molto interessanti, in particolar modo sull'analisi delle connessioni dei temi che legano- indissolubilmente- libertà d'espressione e democrazie.
L'albero della vita di Terrence Malick
Visto ieri sera l'ultima, in ordine di tempo, prova di Terrence Malick, più che un film un'esperienza visiva ed estetica. Consigliatissimo a tutti coloro che del cinema sono innamorati per l'intrinseca capacità dell'autore di toccare le corde più profonde della nostra interiorità.
Il link di Movieplayer per la recensione
http://www.movieplayer.it/articoli/08131/natura-e-grazia-secondo-malick/
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